Il 17 settembre 2018 avevamo presentato una mozione, Giorgio Fonio, Herich Bang ed io sul divieto degli smartphone nelle scuole dell’obbligo. Si chiedeva di iniziare un progetto pilota, come in altri Cantoni svizzeri, in alcune sedi scolastiche volto a impedire agli allievi delle scuole dell’obbligo la possibilità di portare a scuola il cellulare. Parallelamente si proponeva di creare un corso sull’etica dell’informatica allo scopo di istruire i giovani sui benefici ma anche sul rischio che la tecnologia porta nella società. Ricordo che a seguito di un atto parlamentare precedente del maggio 2017 (sul bullismo e sul cyberbullismo) alla richiesta di chiedere al Governo se la limitazione dello smartphone all’interno della scuola dell’obbligo fosse una via percorribile in modo categorico il Consiglio di Stato, nella sua risposta, l’aveva definita “anacronistica e incoerente con il compito educativo che la scuola deve assolvere.”
Trovo quindi indispensabile, dopo vari appelli, sensibilizzazioni e senza un risultato concreto e pure convincente proporre questa iniziativa che trovo semplicissima ma efficace. Penso sia la strada giusta per la società attuale intervenire in modo energico, anche perché diversi studi scientifici sono ormai unanimi nel dichiarare che l’uso precoce e non regolamentato degli smartphone compromette la qualità dell’insegnamento, danneggia lo sviluppo dell’intelligenza emotiva e favorisce disturbi del sonno, dell’umore e della concentrazione.
Vogliamo che i nostri bambini, i nostri ragazzi tornino a giocare liberamente con i compagni, non in modo solitario davanti ad uno schermo, ma soprattutto venga restaurato il contatto umano. Grazie.