Sostengo con convinzione questa iniziativa perché, da insegnante, vedo ogni giorno quanto sia importante garantire alla scuola dell’obbligo un ambiente sereno, dedicato all’apprendimento e alle relazioni autentiche.
La presenza dello smartphone frammenta l’attenzione, ostacola la memorizzazione e rende più difficile seguire le spiegazioni. Le ricerche mostrano che un uso intensivo riduce la capacità di lettura profonda, rallenta l’elaborazione dei compiti e limita la creatività. Anche le continue notifiche e distrazioni digitali entrano in classe, impedendo alla scuola di essere il luogo dove coltivare concentrazione e apprendimento duraturo.
Creare una scuola libera dagli smartphone personali significa restituire centralità al contatto umano, al dialogo, al gioco e alla crescita equilibrata. È un modo concreto per offrire ai nostri giovani un contesto educativo più sano, in cui la tecnologia può essere utilizzata a fini didattici, ma sotto la guida e l’accompagnamento degli insegnanti, conferendo così ai ragazzi strumenti efficaci per l’utilizzo anche degli smartphone.