Buongiorno a tutte e a tutti,
perché promuovere un’iniziativa come questa? Perché oggi l’evidenza degli effetti che gli smartphone, in particolar modo i social, producono sui nostri ragazzi, impone un intervento. È un tema troppo importante per essere lasciato al caso.
Ricordo che la responsabilità di una società si misura dalla capacità di proteggere i più piccoli. I bambini della scuola dell’infanzia ed elementare e i ragazzi della scuola media meritano un contesto che favorisca la loro crescita cognitiva e psicologica, in modo sano ed equilibrato.
Sappiamo tutti quanto sia fragile questa età. È il momento in cui si costruiscono concentrazione, curiosità e capacità di socializzare e uno strumento potente come lo smartphone, introdotto senza regole, rischia di minare questi pilastri.
Con questa iniziativa vogliamo garantire che la scuola resti uno spazio protetto. Non si tratta di demonizzare la tecnologia, ma di valorizzarla: gli strumenti digitali, quando inseriti nei percorsi didattici e guidati dagli insegnanti, sono preziosi; lasciati invece senza controllo nelle mani dei ragazzi, diventano un ostacolo.
La nostra scelta si fonda su un principio chiaro: permettere alle nuove generazioni di crescere in un ambiente sereno, dove apprendere, giocare e relazionarsi significhi davvero prepararsi alla vita. Questa è la sfida che come comunità dobbiamo raccogliere.